venerdì 5 aprile 2013

Ep. 15 - Ho una cosa da confessarle...

 
 
Credo. Credo in Dio.
Lo so il contesto non è dei migliori per ammetterlo: ma di questi tempi quale lo è?
No. Non sono un qualunquista. Anche perché per essere un qualunquista tocca parlare male del male e bene del bene. Ma oggi è tutto così confuso. Bene è male, male è bene. Non ci capisco più niente. Sono un qualunquista? Non me ne frega niente.
Lei mi chiede perché ho fatto quello che ho fatto. Si, so che mi è difficile arrivare al punto...ma lei è noto per la sua pazienza e sicuramente non la perderà con me. Ha già rischiato di perdere molto altro per colpa mia.

Credo. Credo in Dio. Ma ora come ora questo non mi è di aiuto. E diciamo che alla fine la cosa sta tutto qua.
Lei lo sa che per quelli come me c'è il rischio di pensare ad un piccolo aspetto della fede che, nel nostro caso, non è molto positivo?
L'immortalità dell'anima, la chiamano.
La vita eterna, dicono.
Non moriamo, gridano.
È un passaggio dalla vita alla vita, mi catechizzano.
Ahia, dico io.
Perché? E ora glielo spiego. D'altronde se ho fatto quello che ho fatto...il motivo sta tutto qui.
Lei lo sa che lo spazio sa di bistecca? Lo ha detto la Nasa. Dicono che un astronauta è tornato da una spedizione e la sua tuta puzzava di bistecca, bruciata per giunta.
Cosa centra? E ora glielo spiego. Lei ha molta pazienza, è famoso per questo.
Sorella pazienza, la chiamano.
Calma eterna, dicono.
Nostra sora morte, gridano.
Ahia, dico io. E sta tutto qui.

Credo. Credo in Dio. Ma questo non mi fa diventare divino. O meglio lo farebbe, se io cambiassi attitudine. Ma quando uno vive come me, sempre alla ricerca dell'attitudine giusta in ogni contesto. Con la perenne sensazione di sentirsi inadeguato. Dover trovare l'attitudine giusta per poter essere divino, è come tornare dallo spazio e puzzare di bistecca, bruciata per giunta. Non so se sono stato chiaro.
Lei mi chiede cosa centra questo con quello che ho fatto.
Cosa centra tutto questo con il fatto...che io ho sparato a lei...
Ora glielo spiego subito, che lei è una persona paziente, che se non lo fosse lei che ha tante responsabilità...
Responsabilità adulte, le chiamano.
Pesi da sopportare giustamente, dicono.
Aiuto, gridano. O sono io che grido?
Io vivo in perenne inadeguatezza, e lei mi chiede cosa centra con il perché l'ho sparata...in perenne inadeguatezza si vive con la paura, lei lo sa, che lei capisce...con l'ansia...l'ansia del...del fallimento...della morte.
Lei capisce. Lei lo sa.
L'ansia del fallimento. L'ansia della morte si può sconfiggere in due modi.
Scegliendo di vivere da buon cristiano.
Abbandonandosi al completo nichilismo.
E per uno che ha paura di sentirsi inadeguato, che ha paura di sbagliare...beh la scelta è sbilanciata.

Credo. Credo in Dio. Ma comportarsi da buon cristiano è un'altra responsabilità da dover portare sulle spalle, col rischio che poi sbagli e ti tocca pure confessare le tue colpe.
Ecco. Sta tutto qua.

Credo. Credo in Dio. Ma se sbaglio devo confessare le mie colpe.
Senso di colpa, lo chiamano.
Senso di colpa nei confronti di Dio, dicono.
Aiuto, grido.
Come starà cominciando a capire può anche eliminare tutte le ipotesi di attentato fondamentalista, di gruppi islamici o che altro che la vogliono morto. Non ho agito per conto di nessuno. Non sarei stato capace a farlo altrimenti.
Ho agito di testa mia...e ho sparato il colpo. Forse non l'ho uccisa volutamente. Forse.
Nonostante stia qui a confessare le mie colpe ho sempre avuto un problema con la confessione.
Senso di colpa, lo chiamano.
Mi sono sempre vergognato di ciò che avrei dovuto confessare, così per vergogna non mi sbiancavo...e mi sporcavo sempre di più. E mi vergognavo sempre di più. E vede...lei mi chiede perché ho sparato...e la cosa sta tutto lì.

Credo. Credo in Dio.
E forse ho sparato proprio perché credo in Dio.
Forse ho sparato proprio perché cercavo questo momento.
Le ho detto che ho ansia del fallimento. Ho ansia della morte. Ma se Cristo ha distrutto la morte risorgendo...di cosa ho veramente paura io?
La mancanza di una risposta mi ha portato al nichilismo. Basta valori. Zero.
E mi sono sporcato, dicono.
E mi sono vergognato, gridano.
E ho sparato.
Ho detto se non posso neanche morire, se ho una vita eterna da scontare...cosa posso decidere? Quand'é che la mia scelta riuscirà ad avere un peso...nella mia vita eterna?
Mi sono detto: una scelta la posso fare...posso scegliere di andare all'inferno! Quello posso deciderlo io. Non devo venire giudicato. Ho già scelto.
E nello scegliere l'inferno ho sparato.
Ho sparato a lei.
Mi sono detto: sparo e mi guadagno l'inferno. Una scelta svincolata. Una adeguata presenza. Una decisa conseguenza. L'inferno. E ho sparato.
Ma lei non è morto.
Lei è sopravvissuto, dicono.
E io sono qui a parlare con lei.
A confessarle i miei peccati.
Non sono riuscito a guadagnarmi l'inferno, perché lei ha deciso di vivere.
Non sono ancora in mezzo alle fiamme, perché lei non è morto.
Io le ho sparato, e lei non è morto. E mi perdoni la superbia, ma ho come l'impressione che abbia deciso di vivere per salvare me.
Se è così ho bisogno che me lo dica.
Ho bisogno di sapere se la sua sopravvivenza sia la mia salvezza.
Ho toccato il fondo...lo so...ho quasi ucciso un uomo, lei, per guadagnarmi l'inferno. E lei, sopravvivendo, con la sua vita mi ha illuminato, mi ha salvato.
Questo mi ha convertito. Mi creda.

Credo. Credo in Dio.

Ora ho solo bisogno di sapere se lei è rimasto in vita per me. Per salvarmi.

Sua santità...la prego, me lo dica.

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